Il Palazzo Inghirami negli Appunti di Gabriele D'Annunzio | |
Il Palazzo Inghirami |
Il cortile interno |
“Il portone a
bugne le finestre a bugne di panchina fulva eretto dall’Ammiraglio Jacopo Inghirami Su la scala è il busto dell’ammiraglio in Armatura. Su la porta è un altro busto con l’armatura, l’alto collare e la croce di Santo Stefano un Medici La Croce Rossa di Santo Stefano è in alto dello stemma inquartato con le due aquile e le tre ruote Presso il palagio secentesco è una continuazione in tutta pietra forte a bugne con finestre bifore. Su la porta è il balcone con balaustri corrosi, della stessa panchina. [...]” Da “Taccuini”, taccuino LIX (1909) |
“[...] Si entra
in un cortiletto a colonne, si sale per una scala a due rami Si esce in un altro cortiletto verde di umidità, che porta nel mezzo una magnolia si attraversa un terzo cortile verdastro, dalle mura coperte di erbe si sale per una scaletta carica di edera, dagli scalini verdi (ortensie, in fiore) si sale a una specie di terrapieno in forma di loggiato ov’è il Leccione” Da “Taccuini”, taccuino LIX (1909) |
Il Leccione |
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“Il Leccione ha un ramo inclinato verso il palagio che sopravvanza il muro e scende nel vuoto” Da “Taccuini”, taccuino LVII (1909) |
“Il Leccione E’ un albero secolare, d’un vigore meraviglioso Il tronco rugoso e screpolato è intiero, e da lui si partono nove grossi rami che anch’essi si biforcano I nodi, le diramazioni, le giunture, tutto è d’una robustezza eroica e veneranda. Il fusto è nerastro, di color ferrigno La fronda è cupa, vivace, povera di linfa come quella d’un albero giovine. Intorno al tronco è un murello circolare in muratura, e la terra interna è coperta di ghiande.” Da “Taccuini”, taccuino LIX (1909) |